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Lo sapevate che il valore della vostra abitazione lo decide il Fisco? Sembra assurdo, eppure è una delle tante contraddizioni del nostro paese. Servirebbero misure anticrisi sempre più incisive, e invece l’Italia è ancora ostaggio di retaggi del passato duri a morire. Come questo che vi racconto oggi. I valori di riferimento degli immobili sono stabiliti dal Fisco che, grazie alle indicazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (che è una costola dell’Agenzia delle Entrate), è in grado di attribuire il valore di ogni singola abitazione attraverso l’analisi di alcuni parametri. Prodigi della tecnologia, verrebbe da dire. Eh sì, perché grazie a questa possibilità il potenziale acquirente, ma anche venditore di un’abitazione, può conoscerne, dopo aver compiuto alcune operazioni preliminari, il valore esatto. Anche le perizie ne gioverebbero. Ovviamente il costo totale dell’abitazione è la risultante del prezzo stabilito per ogni metro quadro dell’abitazione. Peccato che l’attuale mercato sia molto disallineato rispetto al Borsino dell’Agenzia delle Entrate. E questo per vari motivi: la crisi immobiliare che non si è ancora fermata, l’alta percentuale di invenduti, il sempre più vasto numero di appartamenti provenienti da vendite fallimentari. Va da sé che non vi è – ne può esservi – reale corrispondenza tra Borsino dell’Agenzia delle Entrate e quotazioni… diciamo del mondo reale. Il sistema più equo per valutare un appartamento è e rimane la legge del mercato. Non ci sono calcoli che tengano. Il prezzo delle case non può seguire valutazioni di tipo tecnico, ma risponde semmai al rapporto tra venduto e invenduto, tra domanda e offerta. E parliamo di quotazioni in costante oscillazione, considerando il numero di immobili nuovi che viene costantemente immesso sul mercato. Per questo, non bisogna fidarsi unicamente del Borsino. Un buon agente immobiliare è quello che ci vuole, nel caso si voglia vendere o comprare. Il tutto per evitare brutte sorprese e calcoli che restano puramente un esercizio matematico.
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